I Vini e le Uve

C’è un Etna
per tutti

I vini DOC

Etna bianco

Carricante: in purezza o 60% min
Catarratto comune o lucido: 40% max
Altre varietà bianche: 10% max

Etna bianco superiore

Carricante: in purezza o 80% min
Altre varietà bianche: 20% max

Etna spumante
(rosato o vinificato in bianco)

Nerello Mascalese: in purezza o 80% min
Altre varietà: 20% max

Etna rosso e Etna rosato

Nerello Mascalese: in purezza o 80% min
Nerello Cappuccio: 20% max
Altre varietà: 10% max

Etna rosso riserva

Prodotto con le stesse varietà dell’Etna Rosso, ma con almeno quattro anni di invecchiamento di cui uno in legno.

NERELLO MASCALESE

È la varietà principale dei vini Etna Rosso, Rosso Riserva, Etna Rosato ed Etna Spumante.
Nerello Mascalese è il vitigno autoctono più diffuso sulle pendici dell’Etna. Si presume sia originario della Contea di Mascali, un vastissimo territorio che, a partire da alcune donazioni normanne del XII secolo e fino ai primi dell’800, comprendeva, oltre all’attuale Comune di Mascali, parte dell’Acese, gran parte delle falde orientali e nord-orientali del vulcano e persino molte plaghe del messinese. È un vitigno difficile da allevare e molti lo paragonano al nebbiolo per via della sua maturazione tardiva – nella seconda decade d’ottobre – e al pinot nero per la sua sensibilità alle condizioni locali. La pianta ha un portamento eretto e foglie cuneiformi o pentagonali con tre o cinque lobi. Il grappolo è lungo, mediamente compatto e con ali molto evidenti. Gli acini hanno la buccia spessa e sono di colore blu chiaro. I vini ottenuti da Nerello Mascalese hanno una buona gradazione alcolica, elevata acidità totale, colore rosso rubino poco intenso, sentori fruttati di buona intensità ed eterei, mineralità, grande finezza, media struttura, buon equilibrio e astringenza.

NERELLO CAPPUCCIO

Può partecipare alla composizione dei vini Etna DOC Rosso, Etna Rosso Riserva, Etna Rosato ed Etna Spumante – sempre in blend dove il Nerello Mascalese è prevalente.
Nerello Cappuccio deve il caratteristico nome alla forma a mantello che le foglie assumono per proteggere i frutti da sole e vento intensi. Per la stessa ragione, è anche chiamato “Nerello Mantellato”. Ha una foglia grande cuneiforme ed intera. Il grappolo del Nerello cappuccio ha una lunghezza media, gli acini hanno forma sferoidale e la buccia di colore blu-nero. Il suo ciclo vegetativo è lungo, con germogliamento e periodo di raccolta medio-tardivo. I vini ottenuti da Nerello Cappuccio hanno una gradazione alcolica contenuta e una buona acidità totale. Il suo colore rosso rubino è più carico, rispetto al Nerello Mascalese, e con sfumature violacee. All’olfatto ha spiccati sentori erbacei e speziati ma anche floreali e fruttati, mentre al palato si presenta con tannini delicati, freschezza e struttura media.

CARRICANTE

Oggi viene sempre più spesso vinificato in purezza e costituisce, in ogni caso, il vitigno principale dell’Etna Bianco ed Etna Bianco Superiore.
Il Carricante è un antico vitigno a bacca bianca da sempre coltivato sulle pendici del vulcano. Il suo nome deriva dall’espressione siciliana “u carricanti”, che sottolinea l’abbondante produzione delle sue piante, capaci di riempire i carri d’uva. È tradizionalmente coltivato secondo l’uso ad alberello, su suoli di sabbie vulcaniche ricche di minerali. Il suo terroir d’elezione è lo splendido paesaggio del versante orientale dell’Etna, che dalla sommità del vulcano scende verso il mare. Il clima fresco e le notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte contribuiscono a donare alle uve profumi e aromi fini e delicati. In passato il Carricante, prima di diffondersi ed affermarsi pienamente, è stato a lungo vinificato con altri vitigni coltivati sull’Etna, come Catarratto, Minnella Bianca e Inzolia. Il Carricante ha una foglia di medie dimensioni e un grappolo cilindrico o conico. Gli acini sono di medie dimensioni con colore della buccia da verde-giallo. La raccolta è medio-tardiva, tra fine settembre e inizio ottobre. Il vino in purezza ha una colorazione giallo paglierina con riflessi da verdi a giallo carico. Il profumo è molto complesso e fine, caratterizzato da intensi sentori di fiori di agrumi, frutta a polpa bianca. Al palato il vino ha una eccezionale mineralità, con buona persistenza aromatica.

CATARRATTO

Sebbene la diffusione sull’Etna sia in diminuzione, è ammesso nei vini Etna Bianco ed Etna Bianco Superiore – in blend dove il Carricante è sempre prevalente.
Il Catarratto è una varietà a bacca bianca antica e autoctona della Sicilia, apprezzata tanto per il suo carattere, quanto per la produttività. Il vitigno è molto diffuso anche nella Sicilia occidentale, dove è utilizzato nella produzione di DOC rinomate. Oggi si tende a distinguere la varietà Catarratto a seconda dei suoi cloni, piuttosto diversi l’uno dall’altro a dire il vero. I due principali e più diffusi sono il Catarratto Bianco Comune e il Catarratto Bianco Lucido. Al suo meglio, porta aromi di agrumi ed erbe, corpo, freschezza e un piacevole retrogusto minerale.