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Osservatorio sull’enoturismo “marchiato” Etna

LA SICILIA di Carmen Greco – Quante presenze annue ha registrato la struttura? Da quale paese provenivano i visitatori?Come entra il turista in contatto con te? Quale tipologia di visitatori accogli?Sono solo alcune delle domande che i produttori divino dell’Etna saranno chiamati rispondere nell’ambito di un sondaggio-indagine lanciato on line dal Consorzio di tutela dei vini Etna Doc e dall’Associazione Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna . L’obiettivo dichiarato è scattare la fotografia del “fenomeno enoturismo” sull’Etna per raccogliere dati e a-dottare strategie mirate allo sviluppo di tutto il “movi-mento”, soprattutto in una fase delicatissima che ha giocoforza costretto a nuove modalità e nuovi ritmi le visite in cantina con tutto quello che ne consegue. L’iniziativa promossa per la prima volta sul territorio etneo, punta all’istituzione di un osservatorio permanente sull’Enoturismo. L’attività di monitoraggio consentirà di ottenere una panoramica aggiornata delle aziende vitivinicole alle pendici del vulcano (molte delle quali hanno ristoranti o strutture ricettive sotto lo stesso tetto), grazie alla raccolta di informazioni relative non solo alle loro dimensioni ed all’approccio in vigna e cantina, ma anche alle strutture che ogni cantina mette a disposizione per l’accoglienza dei visitatori.«E un’idea che avevo in mente da tempo – ha dichiarato Gina Russo, presidente della Strada de vino e dei sapori dell’Etna -, nessuno ha mai monitorato quanto”pesi” il turismo degli appassionati di vino sul nostro territorio. L’istituzione dell’osservatorio permanente nasce proprio dall’esigenza di colmare questa lacuna. A tutt’oggi non esistono dati sul numero di turisti che scelgono di visitare il nostro territorio, invece a mio avviso, dev’essere il punto di partenza per qualsiasi tipo di programmazione si voglia attuare. L’enoturismo sull’Etna ormai è una realtà e anche per noi produttori è necessario avere uno strumento utile per capire come migliorare la promozione dell’Etna del vino e far crescere il numero di visitatori».«Ci auguriamo di ricevere un numero significativo di risposte, e quindi di dati, per poter poi condurre analisi che siano a disposizione di tutti i produttori – ha assicurato Antonio Benanti, presidente del Consorzio Tutela dei Vini Etna Doc – e formare un vero e proprio osservatorio che, a cadenza regolare, raccoglierà dati e fornirà indicazioni utili per poter migliorare l’organizzazione interna e l’offerta enoturistica».

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